Edition IX – 2018

BodySongs IX

Sabato 17 Febbraio

PROGRAMMA LABORATORI – Sala Danza

Ore 11.00 – 12.30

  • Musicar Danzando – Laboratorio di danza e musica con Sara Nesti e Franco Giraud. Età 6-10 anni. Musica dal vivo.

Ore 16.30 – 18.00

I laboratori sono gratuiti. Posti limitati. Prenotare a info@bodysongs.eu

PROGRAMMA SPETTACOLI – Sala Celle Frigo

Ore 18.30

Ore 19.30

  • Apericena a cura di Uscio e Bottega – Sala eventi – bar

Ore 21.00

  • AO – To whom it may concern (Germania) Rieko Okada – Danza e Marco Papa – Chitarra

Ore 21.30

Ingresso €5

LABORATORI

Ore 11.00 – 12.30

Musicar Danzando

Laboratorio creativo di danza e musica per bambini età 6-10 anni

Insegnante:

  • Sara Nesti – danza
  • Franco Giraud – musica
Musicar Danzando

Il movimento viene proposto ai bambini come elemento per avvicinarsi alla musica, attraverso l’esperienza “fisica” del ritmo.
Il corpo, inteso come strumento musicale, acquista una posizione centrale e fondamentale nell’ambito apprendimento della musica; oltre a venir coinvolto nell’ascolto, il corpo viene incoraggiato a dare una risposta al suono, coi suoi ritmi e colori, attraverso l’uso del movimento, diventando poi esso stesso soggetto inventore di suoni (sia con l’uso di strumenti, ma anche con l’uso della voce e di semplici percussioni sul corpo).
Tale esercizio ha lo scopo principale di sensibilizzare il bambino all’ascolto della musica, creando con essa un rapporto giocoso e familiare, stimolando l’interesse ad un approccio creativo al ritmo.
In questo lavoro il bambino viene incoraggiato alla composizione estemporanea sia di suoni, che di movimenti.

Il lavoro è stato sviluppato e presentato con grande successo e risultati molto positivi all’interno del progetto didattico MUS-E, in numerose scuole elementari fiorentine.


Ore 16.30 – 18.00

Laboratorio di Danza Africana Contempornea

  • Insegnante: Cristina Bonati
  • Percussioni: Sana Soro, Giovanni Corti
  • A cura di NAVIGANTI DANZA
Danza Africana Contempornea

Il workshop propone la danza afro come una tecnica di danza che, insieme al suono degli strumenti tradizionali (djembè, duom doum e balafon), è in grado di coordinare e riorganizzare il ritmo vitale, mettere in comunicazione diretta il corpo con lo spirito, educare all’ascolto del tempo, sviluppare forza, sicurezza e vitalità, evocare archetipi universali che appartengono a tutti. La lezione consiste in un riscaldamento energetico e fisico basato sui principi di danza afrocontemporanea, seguito dall’apprendimento dei passi, ritmi e canti di alcune danze tradizionali della Costa d’Avorio, Mali e Guinea, dapprima insegnati con la musica cantata con la bocca e in seguito accompagnati dalle percussioni dal vivo.

NAVIGANTI DANZA, fondata nel 1996 da Cristina Bonati, svolge attività indirizzate alla diffusione nella danza. Dal 1996 organizza regolari corsi, seminari, conferenze, corsi di aggiornamento per gli insegnanti e inoltre, sostenendo l’importanza della danza nell’educazione e riabilitazione dell’individuo, svolge progetti per le scuole. L’associazione si pone fra diverse tradizioni di danza, occidentali e non, riconoscendo, attraverso diversità e punti di incontro, il valore del linguaggio del corpo nella sua continua trasformazione e ibridizzazione.

SPETTACOLI

Ore 18.30

Il mio volto ha un nome

– identità in movimento

  • Danza: I giovani rifugiati nei centri di accoglienza di Coop 22
  • Coreografia – Sara Nesti
  • Regia – Stefano Luci
  • Danza – Marvis Ogbewi, Bakary Sidibe, Konate Djigui, Stephane Allui Koffi,
    Traore Ousmane, Duah Muhammad Junayd, Camara Kalidou, Toure Moussa, Kaba I.Kalil, Diomande Lacine, Aboubakar
Il mio volto ha un nome

Il mio volto ha un nome è un racconto di identità.

Suggerisco il mio nome, scrivendolo nello spazio, prima ancora di pronunciarlo.
Sono arrivato dal mare, braccia sconosciute mi hanno salvato, abbracciato o respinto. Sono arrivato qui. Ho trovato altri come me, naufraghi compagni. Ho trovato altri come te, abitanti di un mondo sconosciuto. Ho stabilito legami, ritrovato la gioia di ridere, di vivere, il coraggio di ricordare.

Un luogo nuovo crea in me uno spazio nuovo.
Rinascere qui, davanti a te che mi guardi.
Un nuovo me, un eroe, un profeta, un danzatore, una rockstar, un pugile…così mi sento. Sono vivo. Ho nuove possibilità.

La follia di Nijinskij è la mia confusione.
Il dolore di Cristo racconta il mio Getsemani.
Il serpente che si trasforma in drago è la mia trasformazione.
La forza di Mohammed Alì rappresenta la mia forza.
La grandezza di Micheal Jackson è la mia grandezza.

Il mio volto ha il mio nome, il mio cuore ha quel nome.

Il lavoro è stato realizzato all’interno del Laboratorio di Teatro Danza tenuto da Sara Nesti e Stefano Luci per i ragazzi rifugiati dei Centri di Accoglienza Straordinaria di Coop 22.


Ore 19.30

Apericena a cura di Uscio e Bottega


Ore 21.00

AO – To whom it may concern (Germania)

  • Rieko Okada – Danza
  • Marco Papa – Chitarra
ao

ao” è la parola giapponese usata per indicare il colore “blu” ed è il nome che abbiamo scelto per rappresentare un progetto che fonde espressione corporea ai linguaggi di avanguardia musicale. Nato a Berlino nell’autunno 2016, “ao” basa la propria ricerca nella descrizione di un ambiente sommerso, traendo ispirazione e traducendo in movimento e suono vari parametri, come il flusso, la profondita, la necessità di respiro, la promordialità.


Ore 21.30

Sostantivo Plurale – Motus Danza (Siena)

  • Coreografia: Simona Cieri
  • Soggetto: Rosanna Cieri
  • Musica: autori vari
  • Danzatori: Martina Agricoli, Andrè Alma, Simona Cieri, Ilaria Fratantuono, Simona Gori, Mattia Solano
  • Regia: Rosanna Cieri e Simona Cieri
  • prodotto da MOTUS in collaborazione con Visionaria International Film Festival 2016
  • con il sostegno di Regione Toscana
Sostantivo Plurale - Motus Danza

Un lavoro molto teatrale, recitato e danzato, un atto rivoluzionario, il cui titolo “Sostantivo plurale” è riferito al termine cultura. Infatti, la cultura non è univoca, ma è il risultato di contaminazioni infinite, che perdura e si evolve. Come tale, si nutre continuamente di nuovi stimoli, trasforma i cambiamenti in opportunità ed è l’unica arma in grado di contrastare la mediocrità resistendo al nulla che dilaga.

Quando il cambiamento obbliga al cambio di prospettiva, quando i nuovi arrivati impongono di fare spazio a nuove idee, quando la paura indotta rischia di prendere il sopravvento sul buon senso, è d’obbligo contrastare la mediocrità con armi resistenti e raffinate. Le sole che siano inclusive e le sole capaci di accogliere.

Caratterizzandosi per un repertorio ricco di collaborazioni con altri autori e artisti, la Compagnia MOTUS ha abbracciato la ricerca di nuovi vocabolari in cui il linguaggio gestuale è rivolto alla trattazione di argomenti di impatto sociale.
Diretti da Simona Cieri, coreografa e danzatrice, che ha fondato la Compagnia nel 1991, i MOTUS presentano i loro lavori nei maggiori teatri in Italia e all’estero e partecipano a festival internazionali. Il lavoro della compagnia è stimato in molti paesi esteri (USA, India, Singapore, Spagna, Olanda, Inghilterra, Portogallo, Grecia, Romania, Bosnia Erzegovina) come dimostrano i riconoscimenti internazionali (Premi TEATARFEST 2006 e 2008).
Nel 1994 la compagnia ha vinto il Premio Nazionale di coreografia (Spello) mentre nel 2009 e 2010 ha ricevuto due apprezzamenti ufficiali del Presidente della Repubblica Italiana.
Nel 2011 la casa editrice “La Conchiglia di Santiago” ha pubblicato il libro VENTI DI MOTUS, a cura del prof. Andrea Mancini, che descrive i primi 20 anni di attività della Compagnia.

Che lo si voglia definire danza o teatro danza, il lavoro dei MOTUS ha un forte impatto emozionale e teatrale.